Descrizione
Ricordiamo che per le scatole dei ricordi con all’interno un libretto, minimo acquistabile sono 5 scatole con 5 libretti e che all’acquisto di 10 scatole, la spedizione è gratuita
È così aumentato il numero di persone anziane, soprattutto grandi vecchi, che vanno progressivamente perdendo la memoria e, con questa buona parte della propria identità, che capita un po’ a tutti noi adulti, anche non “addetti ai lavori”, di preoccuparci per il nostro futuro, di pensare che è triste non sentirsi capiti ed aiutati nel modo giusto, rispettoso delle nostre attitudini, delle nostre fragilità e dei piccoli bisogni individuali di cui spesso solo noi siamo a conoscenza perché privati ed intimi.
Il “dis-perdersi” della personalità individuale dovuto alla progressiva disgregazione delle memorie producendo caos nella personalità di chi è malato spaventa e paralizza i parenti, sconvolge, smarrisce e interroga chi si dedica alla cura.
Chi si disorienta e dimentica, fra le altre cose, non riesce a ricorrere in autonomia a soluzioni in grado di colmare le proprie lacune e calmare le ansie conseguenti; è in difficoltà, quando non impossibilitato, a raggiungere oggetti di un passato tornato però prepotentemente presente; si esprime utilizzando irriconoscibili modalità di un sé più giovane che riaffiora chiedendo ingenuamente conferme all’ambiente circostante, ma viene immancabilmente rifiutato, ridicolizzato, delegittimato.
Non sono molte le soluzioni praticabili, ma qualcosa è possibile fare per chi, famigliare o persona attraversata dal dubbio sull’involuzione potenziale della mente in vecchiaia, vuole provare ad affrontare e contenere l’ansia del futuro.
Questo piccolo “diario”, insieme alla sua “scatola dei ricordi”, si pone come un’occasione per affrontare qualche incognita dell’invecchiamento, aumentando la sensazione di padroneggiare il futuro, ipotecando, positivamente, un certo margine di “controllo” sulla propria vita a venire, anche qualora la perdita di autosufficienza, fisica e/o mentale, dovesse ridurre le potenzialità, anche significativamente.
Si propone come traccia per dire, a noi stessi e agli altri, come vorremmo e cosa vorremmo per noi, se…un domani …. dovessimo avere bisogno; vuole essere un modo per suggerire “prova a tenere conto di quello che sono io, di quello che mi caratterizza” anche se io non sono più in grado di dirtelo; è una sollecitazione a trattarci come ci piace e/o ci è piaciuto ed, oltre ad essere un modo per facilitare la nostra esistenza in quel domani, è anche un modo per facilitare l’approccio con noi di chi di noi si prenderà carico cercando di farlo nel migliore dei modi.
Leggendo gli input contenuti nel diario e provando a riempire gli spazi suggeriti, potrà venirci spontaneo proiettare le stesse suggestioni sulla persona malata di cui oggi ci stiamo occupando e ciò potrebbe essere utile sia per valorizzare la relazione affettiva con il congiunto che per una rivisitazione positiva e costruttiva della storia famigliare.
DESTINATARI DEL COFANETTO
- Caregivers in generale
- Caregivers discendenti di persone con demenza
- Adulti consapevoli e curiosi